Destinazione Samarcanda. Agatha Mistery. Vol. 16 by Sir Steve Stevenson

Destinazione Samarcanda. Agatha Mistery. Vol. 16 by Sir Steve Stevenson

autore:Sir Steve Stevenson [Stevenson, Sir Steve]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788851118044
editore: De Agostini
pubblicato: 2020-07-16T22:00:00+00:00


«Benvenuti, gentili visitatori!» esclamò Babur allargando le braccia. «Sono certo che oggi concluderemo ottimi affari.»

Il mercante vestiva una tunica bianca e continuava a sfregarsi le mani.

Nonostante il sorriso amichevole, aveva un’aria viscida.

«In verità, saremmo qui per rivolgerle qualche domanda» spiegò Larry.

«Siediti, caro. Adesso troveremo il tappeto che fa al caso tuo.»

La bancarella di Babur era una delle più imponenti del Gran Bazar. Gli ampi bancali erano stracolmi di tappeti sgargianti e i suoi uomini correvano qua e là con le braccia cariche di rotoli di stoffe colorate.

«Insomma, a dire il vero…» riprese Larry in tono scocciato.

«Ecco il primo modello: lana pregiata, nodi in stile persiano. Costa quattro milioni di som, cioè milleottocento dollari. Ma tu mi sei simpatico! E poi oggi è giorno di sconti, per te posso scendere a cinquecento dollari.»

«In realtà, io…» balbettò il ragazzo.

«Non serve dire altro» lo interruppe Babur in tono solenne. «Ho capito, sei molto bravo a contrattare, tu. Un mercante nato. Trecento dollari!»

Agatha si avvicinò e sollevò un angolo del manufatto in questione. Dietro c’era cucita un’etichetta su cui era scritto: Made in Taiwan – Solo lavaggio a secco.

Il venditore stirò un sorriso imbarazzato. «Venti dollari e non ne parliamo più?»

«Le confesso, signor Babur, che saremmo disposti a spendere cifre ben più alte. Tutto dipende dal tipo di tappeto che è disposto a venderci» spiegò Agatha.

Un lampo di avidità scintillò negli occhi dell’uomo. «Veri intenditori, eh?» disse in tono complice. «Cosa state cercando esattamente?»

«Tre giorni fa abbiamo visitato il museo Ulūgh Beg. Sono rimasta incantata dal tesoro esposto nella torre» disse la ragazza. «Si dice che il direttore lo abbia comprato qui. Mi chiedevo se fosse possibile averne uno simile.»

«Per favore, non parlatemi dell’Ateshee-tan!» tuonò Babur paonazzo di rabbia. «Quella megera di Khaman e quell’imbroglione di Fergat si sono presi gioco di me. Ero io il proprietario del leggendario tappeto volante di Aladino. Se lo avessi saputo prima, ci avrei fatto una montagna di soldi.»



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